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Reflusso vescico-ureterale
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Reflusso vescico-ureterale |
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Reflusso vescico-ureterale
COS’È?
È la risalita di urina dalla vescica verso il rene.
La gravità del reflusso varia da un grado I , di basso livello, ad un grado V di elevata entità in accordo alla classificazione dell’ International Reflux Study (in relazione alla comparsa di risalita di mezzo di contrasto alla Rx Cistografia retrograda e minzionale).
La gravita’ clinica del reflusso vescico-ureterale viene valutata in relazione ad un più elevato rischio di infezione renale e, quindi, ad un più elevato danno renale. Nelle più importanti reviews internazionali la distribuzione generale dei gradi è la seguente: : I, 20%; II, 46%; III, 22%; IV 9%; V, 3%.
Il VUR (vesico-ureteral reflux) puo’ essere primitivo o secondario. Le forme primitive risultano da una anomalia congenita a carico della giunzione uretero-vescicale. Le forme secondarie possono risultare da un serbatoio vescicale che funziona ad elevate pressioni (soprattutto secondariamente a vescica neurogena, incoordinazione detruso-sfinterica con ritenzione cronica di urina ed elevate pressioni detrusoriali di svuotamento, per valvole uretrali posteriori, ureterocele ectopico, sindrome di prune-belly o diverticolosi parauretrale).
INCIDENZA
Il reflusso colpisce dall’1 al 18.5 % dei bambini ed è più frequente nelle femmine (85%) e nei bambini di razza bianca.
COME SI RICONOSCE IL VUR IN EPOCA NATALE-PEDIATRICA?
I sintomi variano in base all’età del bambino.
In neonati e lattanti sono:
- ritardo o arresto della crescita;
- scarso appetito;
- iperpiressia;
- vomito;
- diarrea;
- colorito grigiastro o giallastro;
- irritabilità o letargia.
In bambini e ragazzi sono:
- minzione dolorosa;
- minzione frequente;
- enuresi;
- iperpiressia e/o dolore al fianco.
Con l’ecografia prenatale è possibile rilevare una dilatazione dei bacinetti renali e sospettare la presenza di un reflusso vescico-ureterale già in fase prenatale, ancora prima della comparsa dei sintomi. Spesso la pielectasia si riduce a seguito della minzione.
In caso di sospetto reflusso associato a pielonefrita acuta, l’urologo pediatrico dopo aver diagnosticato una pielectasia mediante lo studio ecografico può optare di eseguire esami quali:
- VideoCistoscintigrafia: utilizza sostanze radiomarcate (TcMAG3). È indiretta se queste sono iniettate in vena, mentre è cistoscintigrafia diretta se sono instillate in vescica tramite un catetere. Rispetto alla cistografia, tali metodiche danno al bambino una minor dose di radiazioni, ma non consentono di studiare l’uretra e definiscono il grado del reflusso in modo meno preciso
- Scintigrafia renale con DMSA: attraverso sostanze radiomarcate iniettate in vena, permette uno studio al computer della funzionalità renale e una valutazione della possibile presenza di ostruzione al deflusso dell’urina e l’eventuale presenza di aree ipocaptanti nel parenchima renale segno di sclerosi o di ipofunzione.
- RX cistografia retrograda e minzionale: prevede il posizionamento di un catetere vescicale, il riempimento della vescica con un mezzo di contrasto e l’esecuzione di alcune radiografie durante il riempimento della vescica con evidenza di eventuale reflusso passivo. Una volta rimosso il catetere si procede ad eseguire uno studio radiologico vescica-ureterale durante la fase minzionale individuando un eventuale reflusso attivo di mdc.;
- Rx Urografia endovenosa: prevede la somministrazione in vena di sostanze visibili ai raggi X e l’esecuzione in sequenza di ripetute radiografie. Fornisce uno studio anatomico e funzionale dei reni e delle vie urinarie;
- Valutazione urodinamica